Going to a town

Amy Casey dipinge case. Dipinge ammassi di case che si sforzano di diventare città. Ma rimangono cumuli di legno, ferro e cemento. Alcune sembrano appena atterrate, come astronavi, altre le ha portare un tornado, magari dal regno di Oz. Giurerei, però, di averne riconosciuta una, di queste città. E’ Ottavia:

Se volete credermi, bene. Ora dirò come è fatta Ottavia, città – ragnatela. C’è un precipizio in mezzo a due montagne scoscese: la città è sul vuoto, legata alle due creste con funi e catene e passerelle. Si cammina sulle traversine di legno, attenti a non mettereil piede negli intervalli, o ci si aggrappa alle maglie di canapa. Sotto non c’è niente per centinaia e centinaia di metri: qualche nuvola scorre; s’intravede più in basso il fondo del burrone. Questa è la base della città: una rete che serve da passaggio e da sostegno. Tutto il resto, invece d’elevarsi sopra, sta appeso sotto: scale di corda, amache, case fatte a sacco, attaccapanni, terrazzi come navicelle, otri d’acqua, becchi del gas, girarrosti, cesti appesi a spaghi, montacarichi, docce, trapezi e anelli per i giochi, teleferiche, lampadari, vasi con piante dal fogliame pendulo. Sospesa sull’abisso, la vita degli abitanti d’Ottavia è meno incerta che in altre città. Sanno che più di tanto la rete non regge.
(Italo Calvino, Le città invisibili)

1500 sedie vere invece, ammassate, sono più o meno così:

reccomended soundtrack

My Mercury is in retrograde, too

Il nuovo singolo dei Bloc Party, Mercury, è uscito con un gran video. Tra l’altro, in astrologia, avere Mercurio retrogrado pare significhi che “la mente opera intrinsecamente in contrappunto alla natura istintiva e al flusso della forza vitale”…

When I saw you last night, I wanted to say,
‘Run away with me, away from the cynics

That this could be the start of something truly real’

But all that I could say was, ‘hey’,

Was, ‘hey’, was, ‘hey’, was, ‘hey’

Upl8

Annoiati? Fatti? Insonni? Upl8 TV è perfetto per ricoglionirsi fino all’alba. La selezione è acida (cartoni, televendite, videoclip, conferenze, giochi, stramberie) e si cambia canale con la barra spaziatrice…

(Re)Erased de Kooning

Nel 1953 Robert Rauschenberg espose un disegno di Willem de Kooning cancellato. Sul foglio rimase un’ombra, un fantasma delle (in)forme che furono. Pare che il giovane Bob portò una bottiglia di liquore per farsi coraggio quando andò dal vecchio Willem con la bizzarra richiesta (“mi regaleresti un’opera… vorrei cancellarla…”). Quest’ultimo acconsentì, ma decise di rendergli la vita difficile, scegliendo con calma un disegno che amava molto. In modo che fosse “difficile da cancellare”. In questo pdf, tratto dal libro de Kooning: An American Master, la scena viene raccontata nella sua interezza. E qui c’è un’intervista a Rauschenberg.
Infine, una rivisitazione in chiave informatica del gesto iconoclasta di Rauschenberg (video di Peter Baldes). Niente ombre stavolta, un lavoretto pulito…